Struttura siti web e SEO: come progettare e ottimizzare l’alberatura

Struttura siti web e SEO: c’è una stretta correlazione tra la struttura di un sito web e il posizionamento sui motori di ricerca, ma per comprenderne la connessione occorre fare un passo indietro e parlare degli spider dei motori di ricerca e in particolar modo di quello di Google, il Googlebot.

Gli spider di Google: come funzionano i Googlebot (detti anche Crawler o Spider o Robots)

L’obiettivo cardine di una strategia SEO è riuscire a far “comunicare” il sito con i motori di ricerca: tanto più chiaramente questi leggono il nostro sito, tanto più gli rendiamo chiare le informazioni che il nostro sito intende veicolare, e più avremo possibilità di scalare i motori di ricerca.
Nello specifico la SEO deve spianare la strada agli spider dei motori di ricerca, in modo rendere la scansione veloce e quindi più proficua.
Gli spider sono dei software di scansione automatica disposti dai motori di ricerca che hanno il compito di analizzare periodicamente la rete e le pagine dei siti. Lo spider analizza e scansiona per poi inviare ogni dato raccolto e ogni informazione ai motori di ricerca, che decideranno, ognuno in base al proprio algoritmo, se un sito merita o meno di essere inserito nelle varie SERP e in che posizioni rispetto a specifiche query di ricerca (ovvero le domande che la gente rivolge ai motori di ricerca).

Cos’è il Crawl Budget

Gli spider non hanno tempi e risorse illimitate, per cui destinano un “budget” di tempo a ogni sito, chiamato crawl budget. Se trovano tutto ben organizzato, allora scansioneranno più pagine:
↑ sito web problematico= 10 pagine web; sito web ottimizzato= 100 pagine web nello stesso arco di tempo.
Gli spider continueranno a tornare se sanno che troveranno sempre qualcosa di nuovo, motivo per cui dobbiamo impegnarci ad aggiornare spesso il nostro sito, così da non scoraggiare gli spider.
Come abbiamo già visto, attraverso Search Console possiamo analizzare il lavoro che il Googlebot svolge sul nostro sito: quanti contenuti vengono scaricati e scansionati ogni giorno dal motore di ricerca? Con che tempi?
Possiamo aumentare le possibilità che gli spider analizzino più pagine attraverso diverse migliorie (sito veloce, presenza di una sitemap, server performante, frequenza di aggiornamento del sito, ecc.) ma di certo un dettaglio fondamentale è la struttura del sito web: tanto più questa sarà ordinata e coerente con l’argomento principale, e più il Googlebot riuscirà a muoversi agilmente tra le pagine del sito.

Leggi anche: Strategia SEO: 8 attività da fare utilizzando Google Search Console

 

Struttura siti web e SEO: come strutturare l’alberatura di un sito in maniera ottimale

Per comprendere l’importanza di una struttura efficace, partiamo da un esempio: immaginiamo un libro che ci colpisce tra gli scaffali per il titolo e la copertina (potrebbe essere il titolo di un nostro articolo e lo snippet che riporta Google a qualcuno che effettua una ricerca). Lo iniziamo a sfogliare, ma ci accorgiamo che all’interno non ha un indice (il menu del sito), non è suddiviso in capitoli e paragrafi (pagine e categorie del sito) e tratta argomenti non pertinenti alla tematica principale.
Sicuramente non acquisteremmo quel libro, così come non navigheremmo quel sito. E il Googlebot che si ritrova a scansionare un sito problematico perderà un sacco di tempo perché la struttura non lo guiderà all’esplorazione dello stesso, non avrà chiari gli argomenti e si sentirà confuso, con il risultato che solo poche pagine verranno periodicamente scansionate. Quindi il nostro obiettivo dev’essere quello di fare in modo che il nostro sito comunichi efficacemente, sia al lettore che agli spider di Google.
Immaginando sempre i nostri siti come dei libri, dove i capitoli sono le categorie, i sotto capitoli le sottocategorie e le pagine i singoli articoli, ci appare già più chiaro come dovremmo strutturare un sito web. Dal nostro argomento principale dovrebbero diramarsi una serie di argomenti correlati (le categorie), dai quali potrebbe nascere ancora qualche sotto argomento (le sotto categorie o categorie figlie). Riempiremo poi le nostre categorie con contenuti pertinenti.
Struttura siti web e SEO

Strumenti utili per pianificare una struttura SEO friendly

Una struttura che sia SEO friendly, che piaccia cioè ai motori di ricerca, è una struttura ordinata, una struttura che guidi alla navigazione sia l’utente che lo spider. In questo contesto l’ordine con cui distribuiamo le categorie e i tag e i nomi che gli assegniamo hanno un’importanza rilevante.

Come organizzare le categorie di un sito web

I nomi che assegneremo a ciascuna categoria hanno un’importanza da non sottovalutare nel posizionamento di un sito. Da essi dipenderanno infatti anche le URL, che influenzano pesantemente il posizionamento di un sito. Quindi occorre studiare una strategia, effettuando a monte una ricerca di keyword e parole chiave verticali e correlate al nostro argomento principale, tenendo conto della competitività che queste hanno e della pertinenza con il contenuto della categoria.
Queste parole chiave ci saranno utili nella nominazione delle pagine del sito, delle categorie, sottocategorie e dei tag.
Per creare una struttura del sito vincente possiamo utilizzare questi tool:

  • SEOzoom: una suite SEO tutta italiana che tra le tante funzionalità permette di visualizzare le parole chiave correlate a quella principale. Anche Answer the public è una valida alternativa ed è gratuito.
  • Coggle: uno strumento online offerto da Google che consente di realizzare delle mappe mentali, utilizzato molto spesso anche per disegnare graficamente la struttura dei siti. Sarà molto utile avere una rappresentanza grafica delle nostre idee, così da constatare a colpo d’occhio se il nostro progetto ha coerenza ed equilibrio.

Tag: come sfruttarli per dare maggiore ordine alla struttura del sito

I TAG non vengono quasi mai utilizzati in maniera corretta, e invece possono dare una marcia in più al nostro sito, in quanto ci permettono di categorizzare i contenuti anche secondo argomenti verticali. Immaginiamo ad esempio di avere un sito che tratta di viaggi, con categorie suddivise per regioni d’Italia. Con i tag possiamo ordinare i nostri articoli in modo alternativo, ad esempio secondo località marittime, località storiche, località montane, ecc.
I tag ci permettono quindi di rendere ancora più ordinato e schematico il nostro sito.

Migliorare la SEO ottimizzando la user experience

Google privilegia sulla SERP i siti che garantiscono le migliori user experience ai suoi utenti, quindi garantire una buona navigabilità ai lettori, dei contenuti validi e aggiornati e un sito performante deve essere una delle nostre priorità. Ecco degli accorgimenti da non sottovalutare:

  1. Va evitato di creare categorie “matrioska” per scongiurare l’effetto labirinto: creare sotto categorie su sotto categorie renderà la vita difficile sia ai crawler che agli utenti. Più la struttura è semplice e concisa e più il sito risulterà intuitivo ed efficace.
  2. Occorre fare un uso razionale dei TAG e non farsi prendere la mano: la condizione ideale sarebbe di creare un nuovo tag soltanto se si hanno almeno 5 contenuti da etichettare con quel tag, altrimenti meglio evitare. Per ciascun articolo vanno disposti un massimo di tre tag (sempre per non confondere lo spider sull’argomento principale del post), e in generale bisogna fare in modo che il sito non presenti più di 50 tag in tutto.
  3. Il menu deve essere accessibile su ciascuna pagina: non sappiamo quale sarà la prima pagina che visiterà l’utente, e se vogliamo che questi non abbandoni subito il sito facendo alzare la frequenza di rimbalzo* dobbiamo fornirgli tutti gli strumenti per poter navigare altri contenuti. *La frequenza di rimbalzo è la percentuale di uscita dopo aver navigato un contenuto senza aver compiuto nessuna azione. È un nemico della SEO, in quanto l’algoritmo di Google ne tiene conto: se gli utenti vanno via subito, probabilmente il nostro sito ha qualcosa sa rivedere.
  4. La home deve essere raggiungibile da qualsiasi pagina del sito in un click sempre per lo stesso principio del menu.
  5. Meglio inserire manualmente i contenuti correlati e non lasciare fare al sito: a volte i plugin propongono correlati non pertinenti perché magari non hanno trovato di meglio, ma questo confonde il contesto e gli spider.