Come scrivere un brief efficace?

Sia che tu debba realizzare una campagna, un packaging o un sito web, il design brief è una parte essenziale della progettazione.
Mettiamo che tu abbia finalmente trovato il contatto con un ottimo cliente.
Vi siete sentiti via Skype, avete discusso di obiettivi e esigenze, hai preso appunti e magari vi siete anche scambiati qualche battuta da business men. Non vedi l’ora di iniziare a lavorare per questo entusiasmannte progetto.
Ma come evitare misunderstanding? Che fare se la tua vision non coincide con la loro? Come evitare le modifiche in corso d’opera?
In questo articolo esaminiamo i punti fondamentali per creare un design brief efficace, che metta da subito in luce la natura del progetto e eviti perdite di tempo e credibilità.
 
Dunque, cos’è un design brief?
 
Il Design brief o brief è un “documento scritto per un progetto di design redatto per rappresentare la necessità di business per il design e il designer” (Wikipedia).
Più in generale, il brief è un documento che raccoglie le informazioni, gli obiettivi e le richieste del cliente. Inoltre, aiuta a comunicare la tua professionalità e a capire se quel lavoro fa al caso tuo.
 
Per poter guidare il cliente nel processo creativo, evitare fraintendimenti ed assicurarsi che qualsiasi modifica al preventivo possa essere conteggiata a parte, è necessario che il documento sia ben delineato e comprensibile e che vengano poste le giuste domande al cliente.
 
Ti riportiamo di seguito le domande fondamentali da porre.
 
1. Chi sono e cosa fanno?
 
Realizzare un progetto per un cliente che non si conosce è impensabile. E’ necessario sapere tutte le info riguardanti l’azienda, in ogni dettaglio.
Un consiglio è quello di spingere il cliente a parlarvi della sua azienda come se lo stesse facendo con una persona incontrata ad un party, e non come se cercasse di vendervi i suoi prodotti attraverso uno speech. Fatevi raccontare la storia dell’azienda, la sua mission e da quanti anni opera nel settore.
 
2. Chi avrà voce in capitolo sul progetto finale?
 
Diciamoci la verità: non capita quasi mai che il nostro diretto interlocutore sia la persona che possiede potere decisionale e responsabilità dell’approvazione del progetto. È dunque necessario sapere quante e quali persone decideranno su questo progetto.
 
3 Quali sono gli obiettivi?
L’obiettivo di un progetto ne determina la natura della sua progettazione.
Questo passaggio è fondamentale per capire:
– obiettivo principale ed eventuali obiettivi secondari trasversali
– siete reponsabili dell’intero progetto o solo di una parte?
 
4. Qual è il target di riferimento?
 
Un’altro aspetto che influenza la progettazione è l’audience, sia per quanto riguarda la scelta del design, sia per i canali e le modalità di promozione da utilizzare.
Parametri utili da conoscere sono:
– audience a livello demografico
– audience a livello geografico
– abitudini del target medio (utilizza i social? è appasionato di tech? è attento all’ambiente? frequenta la vita notturna? etc)
 
5. Chi sono i loro competitors?
 
Ciò che differenzia un brand da un altro, non è il prodotto, ma come comunica e come si presenta. Per questo è necessario sapersi distinguere dal grande calderone di aziende che vendono lo stesso prodotto o servizio, oppure apprenderne i punti di forza.
Per fare un po’ di benchmarking, devi conoscere a fondo i competitors del tuo cliente, sviscerarne le strategie, capire punti di forza e debolezza.
Chiedi sempre al tuo cliente:
– Chi sono i vostri competitors?
– In cosa vi differenziate da loro?
 
6. Qual è l’immagine che intendono comunicare?

Sapere se utilizzano un tono colloquiale o se sono business-oriented, quali colori utilizzano e quali sono banned, qual’è la corporate font e altre informazioni che delineano l’immagine aziendale, velocizza il processo creativo e evita fraintendimenti e cambi in corso d’opera. Per questo è fondamentale delineare una mood board.
 
7. Quali sono le specifiche e le linee guida del progetto?
 
Questa parte è customizzabile in base alla tipologia di progetto e di cliente.
Se ti occuperai di social media, avrai bisogno di sapere se c’è un piano editoriale da seguire, quali canali usa il tuo cliente e qual’è il suo tone of voice. Se ti occupi di re-branding, devi conoscere le palette di colori, il tone of voice, le font e tutti gli elementi che rendono riconoscibile il brand.
Se devi realizzare un logo, devi chiedere in quali dimensioni ed applicazioni verranno utilizzate, in modo da predisporre tutte le sue declinazioni.
Questi sono solo alcuni esempi specifici, ma c’è un piccolo trucco che è una costante in ogni tipologia di progetto: non lasciare mai nulla al caso e non aver paura di chiedere, anche la più piccola informazione può rivelarsi risolutiva.
 
8. Quali sono budget e deadline?
 
Definire il budget aiuta a delineare fin da subito le rispettive esigenze e l’entità del progetto.
Definire fin da subito le scadenze aiuta il flusso di lavoro e mette in chiaro fin da subito che qualsiasi urgenza extra necessita di una percentuale extra o una ridefinizione del budget.
 
In conclusione, il brief è un documento di fondamentale importanza per entrambe le parti coinvolte nel progetto, che non sono ne definisce ogni aspetto per una realizzazione ottimale, ma comunica anche professionalità e interesse al progetto.
Un design brief efficace è un passepartout per una collaborazione duratura e proficua.
Per questo, consigliamo di avere sempre a disposizione un brief standard da proporre alle aziende ed eventualmente modificare in qualche punto in base alle esigenze e alla tipologia di progetto.
Vuoi imparare ad usare documenti e template utili per lavorare sulla digital strategy in modo efficace? In arrivo a Milano il corso di Digital Strategy Lab: 7 lezioni, tutte con un laboratorio, in partenza il 17 Novembre 2015 a Copernico! Leggi il programma!
 
Valeria Sebastiani