Marketing del gusto: intervista doppia alle autrici

Oggi parliamo di Marketing del gusto con Slawka G. Scarso, sommelier e food marketer, e Luciana Squadrilli, giornalista enogastronomica, che saranno con noi per il prossimo appuntamento di Web su Carta, previsto per giovedì 21 aprile.

Ciao Slawka, partiamo subito dalle definizioni. Cos’è il food marketing? Il marketing del vino è un sotto-settore del food o ha una sua autonomia, delle sue regole precise?

Slawka: Direi che il food, così come il wine marketing, sono l’applicazione delle regole basilari del marketing al settore del cibo. Vino e cibo viaggiano su binari paralleli, non so se definirei il marketing del vino come una sotto branca del food. Di sicuro in entrambi i casi abbiamo una forte connotazione esperienziale che ha influenzato le
strategie adottate dalle aziende più attente negli ultimi anni.

 

Luciana, in cosa consistono le particolarità del food marketing?

Luciana: Il marketing gastronomico ha le sue specificità che riguardano sia l’aspetto sensoriale ed emotivo del cibo sia gli aspetti più concreti (per esempio nel caso delle merci deperibili) e la componente fondamentale del servizio per quanto riguarda la ristorazione e il turismo.

 

Raccontateci quando e come è iniziata la vostra passione per il cibo, per il vino, e di conseguenza per il marketing legato al settore agroalimentare.

Slawka: La mia passione per il vino è iniziata insieme a quella per i viaggi, di cui avevo iniziato a scrivere come freelance, anni fa. In più all’epoca la mia famiglia aveva un ristorante con enoteca ai Castelli Romani grazie al quale ho capito che c’era un mondo tutto da scoprire attorno al vino.

Luciana: Ho iniziato a viaggiare da piccola, con i miei genitori, e tra le scoperte più belle c’erano sempre quelle legate al cibo. E, da più grande, anche al vino. Così è nata la curiosità per questo settore e il desiderio di farne anche una professione.

 

Social Media Marketing e Food. Mai come oggi gli utenti dei social network sono entusiasti se non ansiosi di condividere le loro esperienze culinarie. Come dovrebbe comportarsi un brand per sfruttare questo fortissimo sentimento collettivo e coinvolgere i suoi potenziali clienti?

Slawka: Innanzitutto dovrebbe partire dall’ascolto di quello che i consumatori già raccontano sui social network. Le aziende del food&wine partono anzi avvantaggiate rispetto ad altri settori perché cibo e vino sono legati alla convivialità e i consumatori hanno piacere a parlare di questi temi online, magari attraverso la condivisione di una foto di quello che mangiano o bevono.

Luciana: La conversazione online dovrebbe sempre consistere in un dialogo, piuttosto che in una serie di monologhi. Con questo proposito è importante non dimenticare mai l’aspetto di condivisione del cibo, per favorire l’engagement e la ri-condivisione dei contenuti.

Parlateci del vostro percorso. Che tipo di specializzazione avete scelto e che cosa consigliate agli aspiranti marketer del gusto?

Slawka: Mi sono laureata in economia alla LUISS e dopo le prime esperienze in aziende del non-food sono diventata sommelier frequentando i corsi dell’AIS e da lì ho iniziato la mia carriera come consulente in comunicazione e marketing per l’enogastronomia. Agli aspiranti marketer del gusto consiglio di studiare non solo marketing e comunicazione ma anche i prodotti. Conoscere bene ad esempio il vino, come si produce, i territori, la degustazione, è essenziale per comunicarlo in modo efficace. Al tempo stesso bisogna sempre evitare di fare gli esperti, perché il consumatore, anche quando è appassionato, non necessariamente sa, o vuol sentir parlare, di tannini o altri aspetti tecnici.

Luciana: Io mi considero, in realtà, soprattutto una giornalista gastronomica, che di tanto in tanto si occupa anche di consulenze nella comunicazione digitale e tradizionale. Questo è il frutto del mio percorso formativo e professionale: sono laureata in Scienze della Comunicazione, ho un master in Marketing e Comunicazione e uno in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico; oggi lavoro sia come giornalista che come comunicatrice, ma solo nel food e non nel vino, che per me è solo una passione.

 

Fare Food Marketing nel nostro paese sembra una scelta azzeccata, ma spesso i piccoli produttori, che puntano più alla distribuzione locale, sono restii a tentare con l’export. Quali sono i suggerimenti per le realtà locali che vorrebbero rivolgersi a una clientela più estesa?

Slawka: In realtà per esperienza posso dire che anche i piccoli produttori vorrebbero esportare ma troppo spesso gli sforzi fatti non hanno dietro una strategia. Ci si muove un po’ a tentoni, il che porta ovviamente a uno spreco di risorse. Piuttosto, come per ogni aspetto della gestione aziendale, una conoscenza iniziale del mercato di destinazione e una buona pianificazione sono essenziali per agire in modo efficace e avere dei risultati.

Luciana: I nuovi canali di comunicazione digitali sicuramente aiutano ad accorciare di tanto le barriere e a far arrivare i propri messaggi anche al pubblico straniero. Bisogna però essere preparati – che vuol dire professionalità, visione imprenditoriale, organizzazione logistica – e naturalmente avere in azienda qualcuno che sappia realmente intrattenere relazioni commerciali, oltre che di tipo comunicativo, almeno in inglese. Non bisogna poi fare l’errore di pensare che quello che va bene da noi, anche in termini di comunicazione, possa per forza andar bene anche su mercatidiversi.

Qual è il profilo tipico dell’azienda per cui lavorate? Volete farci qualche esempio?

Slawka: Come consulente sono responsabile della comunicazione di una cantina cooperativa in Maremma, i Vignaioli del Morellino di Scansano. Per le aziende più piccole di solito invece curo progetti più brevi, soprattutto come copywriter o traduttrice, oppure facendo consulenza sotto forma di formazione: una piccola azienda non si potrebbe permettere un consulente ma fornire gli strumenti giusti attraverso la formazione credo sia una scelta più adatta a quella dimensione.

Luciana: come consulente di comunicazione ho lavorato in passato per uno dei principali birrifici artigianali italiani e per una famosa chef stellata, ma oggi – lavorando soprattutto come giornalista free lance – preferisco aiutare piccole realtà del settore della ristorazione o della produzione agroalimentare con attività di ufficio stampa, Digital PR e gestione del canali Social.

Cosa vi piace di più del vostro lavoro?

Slawka: Il fatto che ogni settimana è diversa dalle altre. La possibilità di viaggiare e di conoscere territori splendidi, magari ancora poco conosciuti, ma soprattutto persone con una storia unica da raccontare. Una storia che va comunicata.

Luciana: È sicuramente un settore dove ci sono tante occasioni piacevoli, stimolanti e divertenti, anche se le difficoltà non mancano. La cosa più bella, però, è entrare in contatto con persone che fanno il proprio lavoro con passione e aiutarle, anche se spesso molto in piccolo, a farsi conoscere e a raggiungere un pubblico che sappia apprezzarne gli sforzi.

 

Un esempio di brand di questo settore che ha messo a punto una strategia di efficace?

Slawka: Tra quelli di Marketing del Gusto c’è Cantele, un’azienda vitivinicola salentina che ho avuto modo di scoprire proprio grazie ai social network. Sanno usare i social in modo personale e con contenuti accattivanti, tessendo rapporti costruttivi con i blogger e gli altri influencer. Inoltre hanno lanciato un bel progetto di enoturismo esperenziale che comprende una scuola di cucina e un’offerta che mira a valorizzare bene i vini e la cucina di territorio.

Luciana: Citerei uno dei casi presi in esame in Marketing del Gusto, il Pastificio dei Campi. Un marchio di pasta di alta qualità, che punta a un mercato di nicchia ma ha saputo coinvolgere in maniera ottimale tanto gli influencer (stampa e blogger) quanto gli chef, non solo italiani ma anche stranieri, trasmettendo loro una cultura della pasta tutta italiana.

 

Siete state anche DoLabber. Quali corsi avete seguito e che cosa avete imparato?

Slawka: Ho frequentato il laboratorio sul Web Copywriting di Valentina Falcinelli ed è stata un’esperienza molto interessante, da un lato perché il mondo della comunicazione online è in costante evoluzione e quindi serve rimanere aggiornati, dall’altro perché avere una prospettiva diversa, fuori dal settore del food & wine, permette di guardare al proprio ambito con uno sguardo più fresco.

Luciana: l’aggiornamento è sempre fondamentale e ancora di più se si ha a che fare con il mondo digital, perciò cerco di seguire corsi o di prendere parte a eventi formativi dedicati all’argomento. Per esempio, ho seguito il corso a DoLab School “Social Media Management e Monitoring” con Emanuela Zaccone che mi è stato molto utile per approfondire un tema troppo spesso considerato marginale e invece di fondamentale importanza per una buona strategia Social.

 
Vi aspettiamo a Web su Carta, giovedì 21 aprile dalle 18 alle 20 a LUISS ENLABS, in via Giolitti 34. Per info e iscrizioni cliccate qui.
 
Sara Zucchini
DoLab Team