Social Media ABC: partire dalle basi per arrivare alla professione

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La seconda stagione formativa di Dolab School è ufficialmente partita! Ad aprire le danze sabato 27 settembre è stato il workshop di Social Media ABC tenuto da Domenico Armatore, co-founder di Community Manager Freelance e di Pinterest Italy. “I social media sono nelle nostre vite” è con questa frase che Domenico ha dato il mood alla giornata
regalando ai partecipanti una preziosissima panoramica sull’identità dei maggiori social e su come bisogna usarli strategicamente in vari contesti.
Ma quali sono stati gli argomenti trattati? Cosa vuol dire Social Media ABC? Lo raccontiamo qui in 10 punti:
 
2. La mappa dei social media nel mondo.
Siete sicuri che Facebook sia il social network più diffuso? Forse non sapete che nelle aree della Russia e dell’Asia hanno la meglio altre due piattaforme: sono
V Kontakte e QZone.
 
2. Facebook: profilo personale e fan page. 
Non è banale: la scelta delle immagini del profilo e della cover dovrebbero essere ragionate con cura, perché dichiarano un’identità. Ancora di più se lo si fa per un brand: a quel punto bisognerebbe aprire una fan page, più appropriata e più professionale, che in più dal 2012 è possibile anche certificare!
 
3. Capita di sbagliare.
Il web è zeppo di errori, complice la velocità di produzione di contenuti e a volte anche la poca competenza nel produrli. Che si fa se ci si accorge del problema? Si corregge se si può, altrimenti si accettano le conseguenze e si tenta di rimediare. Ma lavorate per diventare migliori!
 
4. Il ruolo del community manager.
È una figura importantissima per un brand che decide di puntare sulle campagne di buzz marketing, dove il passaparola è fondamentale. Chi sta dietro le quinte ha quindi il compito delicatissimo ed affascinante di moderare, di informare e di curare le interazioni online.
 
5. Twitter.
Non puoi non stare su Twitter, dove tutto è veloce, è immediato, è #hashtag. Un brand deve esserci e deve inserirsi con strategia nel flusso continuo dei cinguettii.
 
6. Google+.
Prima: se hai un account Gmail hai anche un profilo Google+. Ora: se hai un account Gmail puoi anche non avere un profilo Google+, ma se vuoi lavorare con i social network dovresti aprirlo, e se gestisci i social media di un brand avere anche una pagina (business)! Google+ è il social più “serioso”, ma non ne vanno trascurate le potenzialità. Esplorate!
 
7. Instagram.
Foto, hashtag e video ma anche Hyperlapse, l’applicazione per produrre video in slow motion: un social che va avanti con la sola forza delle immagini. Se si gestisce un brand, un profilo Instagram è senz’altro un valore aggiunto che contribuisce a rafforzarne l’identità.
 
8. Pinterest.
To pin (appendere) Interest: il social più visual e più ricco di contenuti che c’è, che un brand (ma, ovvio, anche un utente) può usare come vetrina per promuoversi. Allora pinnate e repinnate: questo è il social più amato dall’utenza femminile, adatto per quei settori che fanno dell’immagine il proprio core business, come la moda, l’artigianato, il design.
 
9. Tumblr.
È il social dei giovani: la maggior parte dei sui utenti è adolescente. È semplice da usare e segue la logica di un vero e proprio blog.
 
10. Lab.
E alla fine arriva la pratica: tre gruppi hanno lavorato sulla creazione di un brand, hanno individuato il target e hanno studiato il sistema per raggiungere un obiettivo. Gli strumenti? I social e una strategia mirata di marketing.
 
Questo è solo l’inizio e un piccolo assaggio di quello che succede a Dolab School.
Ora dalle basi passeremo ai corsi intermedi! Vi aspettiamo al corso di Social Media Management e Monitoring e al workshop di Tutto su Google+.