Dal principio era lo scheumorfismo.
No, non è il nome di un nuovo sport estremo, ma un trend grafico che ha fatto la storia della grafica web e che ha visto la sua prima luce nel 2008 con l’avvento del primo i-Phone.
In questo blog post vi spieghiamo l’evoluzione degli stili grafici nel desktop e mobile design e nella user interface, passando per il flat design, realism e per il più recente material design, facendo una piccola introduzione per quanto riguarda lo scheumorfismo.
Lo sheumorfismo indica un “ornamento fisico o grafico apposto su un oggetto allo scopo di richiamare le caratteristiche estetiche di un altro” (Wikipedia).
Nella sua accezione digitale si fa riferimento: a tutte quelle icone di app di note che rimandano a dei Post-it o ad una Moleskine; app di calcolo che rimandano alla conformazione di vere calcolatrici; app feed reader che simulano il gesto di sfogliare un libro, e così via. Lo skeu quindi non riguarda solamente l’aspetto puramente visivo, ma la user experience anche per quanto riguarda suoni e modalità di interazione.
Durante tutto il periodo di direzione di Steve Jobs, la Apple utilizzò scheumorfismi in tutti i suoi software, in particolare per iOS in quanto, con il lancio del primo iPhone, era nata la necessità di collegare un prodotto completamente nuovo con il mondo reale per agevolare la user experience.
Oggi lo scheumorfismo ci sembrerebbe quasi vintage, oltre che estremamente pesante, lento nel caricamento e poco adatto al responsive design. Tuttavia in quegli anni fu una vera e propria rivoluzione, tant’è che a volte viene tuttora utilizzato, in veste più moderna e meno realista.
Come fa lo scheumorfismo ad essere meno realista?
Ecco, è il caso di fare una precisazione. Scheumorfico vuol dire che richiama le dinamiche e la morfologia di elementi reali. Ma nel lessico del web, lo skeu non sempre coincide con il realismo. Anche una grafica flat può essere scheumorfica, simulando le funzionalità di elementi reali, pur non risultato realistica nel suo aspetto visivo.
Ma cos’è il flat design?
Il flat design è la tendenza che ha dominato i trend degli ultimi anni, a partire dal 2012 e che iniziò a diffondersi sul web con l’introduzione da parte di Microsoft del Metro Style, caratteristico delle interfacce Windows 8.
Anche la Apple iniziò ad utilizzarlo dal 2013, dopo la morte di jobs e le dimissioni di Scott Forstall, il più acceso fautore dello skeu in casa Apple.
Il flat design consiste in una grafica minimalista, con forme piatte, bidimensionali e monocolore.
Il colore è una componente fondamentale del flat: vivaci, luminosi, preferibilmente primari. La profondità viene data attraverso l’accostamento di diverse sfumature di uno stesso colore.
Questo stile si differenzia dai precedenti per la sua semplicità, modernità e pulizia, ma soprattutto per la sua tendenza a rompere ogni legame con il mondo reale, tipico del realismo.
Inoltre è uno stile molto adattabile, leggero e perfetto per il mobile. La sua semplicità lascia spazio alla tipografia attraverso la sperimentazione di font di grande impatto visivo e lettering elaborati.
Se vuoi approfondire la differenza tra flat design e realism, ti consigliamo di farlo divertendoti visitando questo sito, vincitore del CSS Design Award 2014.
Negli ultimi anni, tuttavia, è nato un altro contendente nella scena della UI: il material design.
Pensavi fosse finita qui, vero?
Dopo lunghi anni di contese tra Microsoft e Apple riguardo i trend grafici, anche Google ha fatto il suo ingresso introducendo questo nuovo stile che fu inizialmente definito dalla critica “quasi flat” o “skeuminimalista”.
Il material design è l’ultima tendenza web che ha come obiettivo quello di racchiudere in un solo stile tutte le migliori caratteristiche del buon design con le novità in fatto di innovazione, sperimentate in casa Google.
Ancora una volta Google si è dimostrata un’ambasciatrice di innovazione, mettendo in pratica quello che ogni bravo designer dovrebbe tenere sempre a mente: analizzare e farsi ispirare da cose ben fatte, metterle insieme e creare qualcosa di unico e innovativo.
Un esempio di material è per esempio la recente Google Inbox.
L’azienda di Mountain View ha anche rilasciato un brand manual, al quale ti consigliamo di dare un’occhiata!
Material, flat, realism.
E tu, quale stile preferisci?
Valeria Sebastiani