Il ruolo del dono nelle strategie user-centered

La strategia user centered é un intero processo in cui viene data massima attenzione ai bisogni e ai desideri degli utenti. Non si limita solo alle interfacce o alle tecnologie, può essere definita come un vero e proprio processo di problem solving, realizzato in più fasi, che richiede di analizzare e prevedere come gli utenti sono propensi a usare un prodotto, utilizzare le nostre informazioni, interfacciarsi con l’azienda.
 
Concentrarsi sui bisogni dell’utente, creare l’ambiente perfetto per i nostri utenti e fare in modo che raggiungano velocemente i contenuti rilevanti attraverso la costruzione di esperienze di valore ci permetterà di ottenere un traffico di “qualità”.
 
Proprio per questo la strategia user centered porta a molteplici vantaggi:
1. Protegge contro penalizzazioni, perdite di traffico o di posizionamento SERP
2. Permette un aumento del ritorno dell’investimento (ROI)
3. Aiuta ad aumentare il numero di conversioni, la qualità e la quantità di traffico
4. Dà maggiore visibilità grazie alle citazioni, alle interazioni e alle condivisioni sui social da siti di qualità e da influencers
 
La differenza sostanziale, rispetto alle altre strategie, sta nel fatto che, ottimizzando il valore dei contenuti che forniamo, concentrandoci sulle reali necessità degli utenti, fa avvicinare questi ultimi, in maniera naturale, senza costringerli a cambiare il loro comportamento.
 
Il dono in questa strategia ha, ovviamente, un ruolo fondamentale, ma dovrà essere di valore. Con valore non si intende qualcosa che abbia valore per il vostro brand, ma qualcosa che abbia valore per i vostri utenti.
 
Potreste creare il contenuto migliore mai fatto in vita vostra e non ottenere alcun risultato e ottenere invece riscontri strabilianti con cose che non avreste nemmeno preso in considerazione.
 
Il primo passo è chiedersi qual è l’obiettivo del progetto, a che bisogni vuole rispondere e che risultati vuole raggiungere. Parliamo con gli utenti. Cerchiamo di capire quali sono le loro abitudini, i loro interessi, i loro bisogni. Analizziamo le statistiche, ricordando che le statistiche trattano quantità e non qualità.
 
Solo dopo aver raccolto dati quantitativi e qualitativi potremmo e dovremmo passare alla costruzione delle personas.
Le personas sono archetipi dei nostri utenti finali che ci guideranno nella creazione del contenuto migliore.
Sintetizziamo i dati su età, sesso, professione, background, stile di vita, obiettivi, creando il nostro “utente tipo”. Questo passo è uno dei pochi che ci permette di valutare il punto di vista dell’utente finale.
Una volta raccolte personas e scenari passiamo allo studio dei reali bisogni e dei possibili valori che possono rispondervi.
Quindi, partendo dalla conoscenza di una SEO costruita intorno ai nostri user non dovremo far altro che indentificare un profilo, trovare le giuste keywords, le metriche perfette per l’analisi e creare il “dono”.
 
Il dono, il contenuto che andremo a creare potrà essere di vario tipo, potrà essere tecnico, concettuale, filosofico, umoristico, goliardico, ironico, potrà sfiorare anche l’erotismo, l’unica regola da seguire sarà l’utilità.
 
Utilità per l’utente, utilità che generi un ritorno, che non sarà necessariamente una vendita, ma piuttosto un aumento della percezione positiva del brand.
 
La percezione positiva del brand contribuisce alla creazione della brand identity, della quale abbiamo parlato in questo blog post.
 
Non basta quindi creare un contenuto gratuito, non basterà generare una qualsiasi cosa che gli utenti possano scaricare, leggere, vedere: dovremmo creare il dono, creare valore, creare contenuti che interessano all’utenza.
Questo è il punto cruciale di una strategia user centered.
Marilena Tonnetti