Web Copywriting: partiamo dalla semplificazione

Prima regola: diffidare dal burocratese

È ormai universalmente riconosciuta la capacità che ha la Pubblica Amministrazione di scrivere testi in burocratese, astrusi e impenetrabili. Sembra quasi che la semplicità sia un motivo di vergogna da cui guardarsi bene, e allora si fa un uso incontrollato di forme complesse e lunghe perifrasi, preferendo le “tematiche” ai “temi”, le “oblazioni” ai “pagamenti”, le “ingiunzioni” agli ordini. Ma perché, poi? Che cosa porta la PA a comunicare in modo tanto oscuro? Anche se l’obiettivo è di ostentare un’impressione di credibilità, il risultato è controproducente sia per l’istituzione che per l’utente.

Gli amministratori del sito del governo britannico hanno dato il buon esempio e si sono impegnati al fine di semplificare la comunicazione online per renderla fruibile a tutti, soprattutto a chi ha un’istruzione bassa ma deve poter beneficiare degli stessi servizi. Come ogni buon sito, gov.uk ha una home molto comunicativa e contiene una value proposition che risponde alla domanda “Perché dovrei scegliere proprio te?” con una triade perfetta di aggettivi: simpler, clearer, faster.

Così si è aperto il workshop “Scrivere per il web. Missione semplificazione” di sabato 5 dicembre, con la docente Valentina Falcinelli, dedicato proprio alle tecniche di scrittura per le istituzioni, le imprese e il business online.

Come si scrive un testo informativo sul web?

Cosa contrapporre, allora, alla confusione del burocratese? Ovviamente la chiarezza, prima del messaggio che si vuole comunicare, poi del linguaggio che si utilizza. E chiarezza significa innanzitutto esporre gli argomenti secondo una sequenza logica e gerarchica ed evitare termini o concetti poco noti. Per quanto riguarda il lessico è meglio usare parole del linguaggio comune, limitando i tecnicismi, le sigle e i termini stranieri. Anche la sintassi deve puntare a snellirsi il più possibile, seguendo semplici accorgimenti come la predilizione della forma attiva rispetto a quella passiva.

Ogni testo che si rispetti deve essere supportato e valorizzato dall’habitat in cui si ritrova. Non è secondario, quindi, concentrarsi sull’aspetto grafico. La scelta delle font, dei colori e dell’impaginato non è mai casuale, ma è funzionale alla qualità del testo.

Esistono tre grandi famiglie di font: Serif (o graziate) Sans Serif (o bastoni), Handwriting. Lo strumento Google Fonts è uno degli archivi da cui pescare la font più adatta ai propri contenuti. Una volta scelti i caratteri, è il momento dei colori. A partire dal colore più rappresentativo del brand  si dovranno scegliere gli altri, magari anche servendosi di Adobe Kuler.

La piramide rovesciata

Per avere un’idea di come si comporta il lettore medio di fronte a un articolo sul web, immaginatevi una piramide rovesciata: la parte superiore corrisponde allo skimming, una prima fase di scrematura che permette di cogliere il titolo, l’autore e pochissime altre informazioni, che di conseguenza andranno inserite in testa all’articolo. Restringendosi, la piramide raggiunge la fase dello scanning, quella in cui vengono scansionati gli argomenti generali per valutarne l’interesse. Infine l’ultimo livello, che soltanto una piccola porzione di pubblico raggiunge, è la lettura selettiva. A questo punto l’attenzione è stata definitivamente conquistata e il lettore sarà giunto alle conclusioni del blog post. Qui è lecito approfittarne per linkare post correlati e contenuti secondari.

Redazione e revisione

La redazione di un testo conta tre fasi: la pianificazione, che consiste nella scelta degli argomenti principali e correlati (in ottica SEO friendly), l’organizzazione delle informazioni, con l’aiuto di scalette e schemi, e poi la scrittura vera e propria, che deve rispettare l’ordine gerarchico delle informazioni. L’ultima fase è quella della revisione, durante la quale si ripercorre la sequenza dell’argomentazione per assicurarsi che il testo respiri e fili liscio, senza ripetizioni inutili o punti oscuri.

A questo punto lo si lascia decantare, e solo quando se ne sono prese le distanze, lo si può ricontrollare un’ultima volta, per non lasciare nulla al caso e verificare che vengano rispettate le tre regole generali di ordine, essenzialità e semplicità.

Il prossimo appuntamento con il Content Marketing sarà sabato 19 dicembre con il workshop “Laboratorio di SEO & Content Design“, incentrato specificamente sulla produzione di contenuti in ottica SEO. Ci vediamo sempre qui a LUISS ENLABS, in via Giolitti 34. Per info e iscrizioni scriveteci a info@dolabschool.com o chiamateci allo 06 94429424.

Sara Zucchini

DoLab Team