OPENING DIGITAL STRATEGY. IT’S A DIGITAL CLASS IN A DIGITAL WORLD

Il Digital Strategy Lab a DoLab School è appena partito, alla guida c’è Futura Pagano, digital strategist. Questo sarà un viaggio interessante e ricco di sfide, proprio come richiede questa professione, così nuova e così complessa.

Il lavoro del digital strategist richiede pianificazione, organizzazione, competenze tecniche, analisi, controllo. L’obiettivo principale del corso è insegnare un metodo di lavoro olistico che permetta di ideare e gestire in maniera sistemica un progetto digitale.

Il challenge è tratto, cominciamo subito!

IL DIGITAL LANDSCAPE

Partiamo dalla definizione, elaborata dalla nostra docente, di digital strategy:

è un processo con cui raggiungere degli obiettivi di business attraverso degli strumenti digitali”.

Perché è sempre più importante pensare all’uso di questi strumenti per raggiungere obiettivi di business? Perché sono sempre più utilizzati sia dai nativi sia dagli immigrati digitali. Le persone usano internet abitualmente e sempre di più, soprattutto da mobile. È fondamentale per le aziende comprendere l’importanza non solo di abitare questo mondo digitalizzato, ma le potenzialità che offre in termini di snellimento dei processi produttivi, aumento della collaborazione tra reparti, aumento della produttività, implementazione di nuove modalità di customer care, …
Potenzialità che le rende più o meno competitive nel mercato attuale.

PUSHING CONTENT vs CREARE VALORE

Prima del web, la comunicazione d’impresa seguiva un modello principalmente di tipo “push”: spingere un contenuto verso il numero più alto possibile di persone. Molto, moltissimo della riuscita di questo modello, dipendeva dall’investimento dell’azienda in pubblicità. Non che oggi questo modello non esista più, esistono ancora gli Spot in Tv, i cartelloni per strada e i banner pubblicitari sui siti d’informazione, ma si affianca sempre di più a un tipo di comunicazione diversa: in gergo lo si chiama Inbound Marketing.

Oggi il modello push non basta più, perché le persone non sono più semplici destinatari passivi di contenuti: comprano on-line, lasciano recensioni, cercano i brand, li interrogano per avere informazioni o spiegazioni e, soprattutto, si aspettano di ricevere risposte.

La pubblicità tradizionale interrompe, annoia, non convince; per intercettare i nostri target dobbiamo studiarli e pensare a contenuti e forme di coinvolgimento che suscitino il loro interesse e li spinga a cercarci, seguirci e sceglierci. Fornire contenuti di valore ed essere una presenza di valore sul web serve proprio a questo.

LA DIGITAL STRATEGY E IL DIGITAL TEAM

La digital strategy si inserisce in quest’ottica di creazione di valore e offre vari plus rispetto al marketing tradizionale: si adatta al cambiamento in breve tempo, targettizza l’audience, è – potenzialmente – alla portata di tutti, integra diversi canali in modo crossmediale ed è fatta di azioni e risultati misurabili.

Quella del digitale è una vera rivoluzione, è un cambiamento radicale, storico che riguarda tutti gli strati e agisce su tutti gli ambiti della società. Se il digitale è così pervasivo bisogna imparare a ripensare tutto il mondo lavorativo.

Con il digitale, ad esempio, il target non è più solo un problema che riguarda l’ufficio marketing: tutti i membri interni all’azienda possono farsi portavoce dei suoi contenuti e valori.

Quindi, come suggerisce Futura, il target è composto da:

  • membri del team
  • persone in house, cioè i dipendenti, i founder e gli amici
  • persone out of the door: clienti, potenziali clienti, community, influencer di settore, business stakeholder.

Per concepire e mettere in atto una strategia studiata a puntino e arrivare alle persone giuste, nel modo giusto e nel momento giusto, serve un team, anzi un digital team.

Il team digital deve coprire quattro macro-aree di attività: creatività, community management, interaction design, content strategy, tutti coordinati dal digital strategist. Le figure coinvolte lavorano come un unico organismo in un sistema al cui centro ci sono le relazioni tra le persone, interne ed esterne all’azienda.

La collaborazione è alla base della buona riuscita di ogni progetto digitale, il cui successo spesso dipende proprio da quanto si comprende la centralità delle relazioni, da quanto si riesce a umanizzare il brand.

E ora passiamo alla pratica: è arrivato il momento di porre le basi su cui andare a costruire la strategia, basi lessicali. Il vocabolario è tecnico e alla coach serve poterlo dare per assodato.

L’esercizio consiste nel dare le definizioni di termini come: engagement, analytics, user generated content, word of mouth, senza chiedere l’aiuto di Google e senza fare una traduzione letterale dall’inglese!

Il corso Digital strategy Lab vuole fornire degli strumenti pratici per tenere sotto controllo tutte le fasi della realizzazione di un progetto digitale, dall’analisi del brand e dei competitor, alla declinazione cross mediale della big idea creativo/strategica.

Il primo strumento è appunto il glossario dove ci sono le soluzioni al primo esercizio, il secondo è un template utile a definire la situazione di partenze del brand: il Brief model canvas.

I ragazzi, dopo essersi cimentati con le definizioni in solitaria, prenderanno confidenza con il Canva lavorando in tre team alla digital strategy di Moovenda, la startup di food delivery che porta a casa i piatti dei migliori ristoranti di Roma. Vedremo quale team si distinguerà per creatività e sapienza strategica.

Se non vedi l’ora di usare gli strumenti del digital strategist, puoi scaricarli qui.

State connessi (ma non always-on), e alla prossima lezione!

Teresa Ceglie