Case history e principi di project management

Quando due big brand come Coca Cola e Starbucks scendono in campo con una campagna integrata di marketing, c’è sempre da imparare!
Così è stato per i nostri Dolabber che hanno partecipato al corso in Digital strategy Lab a Roma, nel momento in cui hanno appreso molto dal confronto tra due campagne internazionali: #condividiunacocacola e #mystarbucksidea.

 

CASE HISTORY #1: COCA COLA 

La prima campagna proposta e analizzata dalla nostra docente Futura Pagano è #condividiunacocacola.
Lanciata nel 2011, aveva come obiettivo di business un incremento delle vendite e per finalità strategica quella di creare una campagna non di brand, ma sul prodotto. La big idea è un concept/claim/hashtag che si realizza nella personalizzazione di lattine e bottiglie con i 150 nomi più comuni e che genera nel consumatore uno straordinario coinvolgimento emozionale. Coca Cola ha investito quindi con successo sulla centralità del consumatore, sul senso di partecipazione e di identificazione con il brand. Molti i canali attivati con messaggi declinati efficacemente: YouTube, Radio, Digital PR, Facebook, eventi. E grandi i numeri: +7% delle vendite, 18 milioni di impression, 700 mila Coca Cola virtuali condivise, a conferma di una campagna di personalizzazione che ha fatto la storia, raggiungendo risultati di incremento vendite e brand engagement straordinari.

Alla fine della lezione Futura ha annunciato un piccolo “avvenimento”. Durante il suo corso di Digital Strategy Lab di Milano saranno suoi ospiti per una lezione i social media strategist di Coca Cola Italia.

CASE HISTORY #2: STARBUCKS

Nel 2008, in un momento difficile causato dalla crisi e da poca differenziazione del prodotto, Starbucks lancia la campagna #mystarbucksidea: l’obiettivo di business è un incremento delle vendite, la creazione di nuovi prodotti, l’innovazione di brand; quello strategico è creare una community di brand lover e offrire nuovi servizi.
Si chiede quindi ai consumatori di condividere idee per creare nuovi prodotti  e migliorare l’esperienza nei locali. Il consumatore si sente ascoltato e gratificato, mentre l’azienda raccoglie informazioni preziose su di lui, sui suoi bisogni e su come soddisfarli.
“Share. Vote. Discuss. See.”: una call to action forte e chiara, che ha permesso attraverso la piattaforma Salesforce brandizzata Starbucks di raccogliere 75.000 suggerimenti, con 700 idee realizzate in meno di 6 mesi. Esempio di successo di una campagna, anche in questo caso molto social oriented, che attraverso il coinvolgimento dei clienti, innova e incrementa il proprio business.

Quali insegnamenti portiamo a casa dal confronto tra queste due campagne?
Sicuramente l’esigenza di un’idea creativa vincente, di un processo organizzato e pianificato e la consapevolezza di un valore da fornire all’utente. Ma in primis la centralità delle persone (e non più del prodotto).

GUEST: L’IT MANAGER IVANO TURI

L’aula si è guadagnata una pausa, proprio pochi minuti prima che l’ospite della serata si presenti: è l’IT Manager Ivano Turi, che è qui per parlarci di digital project management. Partendo dalla sua definizione ufficiale, si sottolinea l’importanza di adottare un metodo e la possibilità di scegliere tra più tipologie di gestione:
PMBOK, Project Management Body of Knowledge, orientata al processo;
PRINCE2 – Projects IN Controlled Environment, orientata al prodotto;
SCRUM (dal termine usato nel rugby per alludere alla mischia), orientata al processo e al prodotto.

Ma solo quando si entra nel vivo del laboratorio -il tema è progettare un trasloco- i Dolabber scoprono tutti i benefici di costruire una mappa mentale: non possiamo certo dimenticare in fase di trasloco la preparazione dei pacchi (organizzazione) o il trasporto (logistica), ma per essere dei bravi project manager dobbiamo eccellere nella pianificazione.
Il nostro banco di prova è utilizzare un waterfall model (modello a cascata), strutturato in una sequenza lineare di fasi o passi, dall’analisi, allo sviluppo, alla chiusura di progetto. Oppure un BRUM model, iterativo e incrementale, che ci consente di procedere per framework?

Vuoi essere tra saranno i futuri digital project manager dei corsi Digital Strategy Lab e Digital Project Management di Milano? Leggi i programmi del corso di Futura e del workshop di Ivano, che si terranno a partire dal 17 Novembre a Copernico.

Elena Musco