Design e strategie: dall'idea al progetto di un'esperienza web | #DOLABUX Lesson 1

DoLabSchool ha inaugurato il nuovo semestre di formazione con il corso sulla user experience e la web usability per imparare a creare applicazioni, siti web, portali utili ma anche per un’esperienza per l’utente agile e intuitiva.

 

A guidare la classe un valido docente: Nicola di Cosmo, attualmente Founder e Project Manager dell’area UX-UI di Iperdesign, docente presso RUFA e ISIA che ha collaborato con grandi nomi come Abbvie, Abbott, WWF, Enel Rete Gas, Ernst & Young, Dale Carnegie US.
“Nessun luogo online può prescindere da avere una progettazione personalizzata ed attenta dell’esperienza finale” – ci dice, dichiarando la sua vision per il corso – “in quanto l’utente rappresenta il focus di ogni strategia”.
Si parte parlando di utente finale e mettendolo al centro di tutti i nostri pensieri ed azioni, con una presentazione illuminante che delinea in maniera concreta il quadro attuale del mercato di riferimento, i dispositivi mobile e le opportunità attuali ma soprattutto future della Ux.

Entriamo subito nel vivo dell’argomento quando Nicola proietta sullo schermo la gigantografia del selfie più famoso e chiacchierato della rete da domenica: Francesco Totti esaltato sotto la curva sud che si immortala insieme ai suoi tifosi in un momento glorioso che è già storia. A prescindere dalla fede calcistica, il #selfieTotti è uno degli esempi più lampanti di quanto l’esperienza mobile sia ufficialmente e a tratti prepotentemente entrata nella vita quotidiana di ognuno di noi. Auto-immortalarsi nei momenti della vita, che siano questi importanti o del tutto insignificanti è diventata una pratica diffusa che sfiora la mania. Ma vi siete mai chiesti come mai le persone sentono l’esigenza di scattarsi una foto della propria faccia? Il selfie rappresenta un modo diverso da parte dell’utente di usare il proprio device. Il fatto che quel gesto sia socialmente condiviso ne accresce il prestigio e l’autorevolezza.

Capiamo subito che #DoLabUx sarà un corso molto pratico, e che ci sarà la possibilità per la classe di cimentarsi in un vero e proprio project work lavorando insieme ad una delle startup già esistenti all’interno dell’acceleratore LUISSENLABS. In questo caso progetteremo con e per Tutored, nuova realtà imprenditoriale germogliata dalle menti giovani ed entusiaste di un gruppo di studenti universitari che si occupa di tutoring online nel mondo accademico.

Gli argomenti saranno così suddivisi:

  • The mobile frontier
  • User Research & Personas
  • Brainstorming & Task Flow 
  • Wireframing & Mockup
  • Prototype
  • Usability Test
  • Ottimizzazione del lavoro e presentazione finale.

 
Ma cos’è di preciso una app?
L’app o applicazione non è altro che la rappresentazione di una funzionalità.
Creare un’app differisce in maniera ampia dal mondo del web, in quanto vanno presi in considerazione molti aspetti che interagiscono tra di loro ma che devo portare ad un risultato molto più snello ed asciutto rispetto al classico sito web.
Sviluppare un’app significa creare una nuova relazione che sia in grado di superare il livello fisico e mettere in relazione i seguenti 5 elementi:

  • USER, che risponde alla domanda: Chi?
  • APP, che risponde alla domanda: Cosa?
  • DEVICE, che risponde alla domanda: Come?
  • PLACES, che risponde alla domanda: Dove?
  • TIME, che risponde alla domanda: Quando?

 

È da queste 5 domande che partirà il primo approccio nei confronti della nostra app e solo nel caso in cui ogni domanda troverà una risposta soddisfacente potremo affermare di essere sulla buona strada.

Ovviamente in materia di usabilità ed esperienza del cliente non poteva mancare un rifermento durante la lezione al Re della Ux mondiale. Così Nicola ha condiviso con noi il video di Steve Jobs della presentazione al mondo del primo iPhone.
Apple in quegli anni fa delle scelte in materia di Ux che potevano apparire in assoluta controtendenza per i canoni dell’epoca, minimizzando drasticamente l’hardware e rendendo il display completamente touch. La vision di Jobs si rivelò poi col tempo assolutamente vincente, tanto che i tempi stanno portando inesorabilmente verso quel  minimalismo tanto adorato dalla grande azienda americana. Ci troviamo inoltre ad una svolta epocale per cui ormai ogni accessorio o dispositivo viene disegnato in chiave wearable (vedi i chiacchierati Google Glass, l’imminente boom degli Smart Watch o i futuristi Carplay ormai implementati su tutte le autovetture di nuova generazione).

Al termine della lezione, quindi, mi è chiaro che per essere dei bravi Ux strategist dobbiamo:

  • conoscere alla perfezione il sistema che si va a proporre;
  • conoscere le tecnologie;
  • conoscere l’utente a cui questo servizio sarà proposto.

 

Insomma è una professione dove nulla deve essere lasciato al caso e selezionare il tono da utilizzare e il canale di comunicazione appropriato al target di riferimento sono scelte decisive. Dalla prossima lezione si entrerà nello specifico di queste nuove tecnologie e cercheremo di capire come rendere l’esperienza dell’utente sempre più soddisfacente.
Per ora vi lascio con la curiosità di scoprire cosa ci aspetta, e vi rimando alla prossima lezione!

 

Alice Valle